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LA CAPPELLA BRANCACCI

LA CAPPELLA BRANCACCI

 

La costruzione della cappella Brancacci fu disposta in un testamento risalente al 1317 ma fu iniziata all'incirca nel 1422. In futuro il patrono della cappella divenne Felice Brancacci, a lui si può attribuire la scelta del tema degli affreschi. Innanzitutto, gli affreschi, sono stati divisi in alternanza tra Masolino e Masaccio, in modo da evitare una distinzione stilistica fra destra e sinistra e affermare una certa armonia tra i due artisti.
In secondo luogo, Masaccio e Masolino, stabiliscono alcune scelte comuni,  costituite da schemi prospettici, misure e ambientazioni che riescono a sfumare lo stacco formale fra una scena e la seguente.
Infine si deduce che lavorando a fianco, Masaccio e Masolino, abbiano smussato ulteriormente la notevole diversità, sino a raggiungere quel traguardo di grande equilibrio tra i disegni. All'inizio del settembre del 1425, Masolino  i lavori e parte per l'Ungheria. Masaccio, sostituì il vecchio maestro, ma per ragioni ancora ignote, non portò a termine i lavori. Gli affreschi furono infatti completati solo fra il 1481 e il 1485 da Filippo Lippi. Tuttavia, proprio in questa cappella, Masaccio dette il meglio del suo talento: il carattere altamente drammatico delle scene e la grande naturalezza delle sue raffigurazioni, prive di qualsiasi ornamento superfluo, ricordano Giotto e fanno di Masaccio, sfortunatamente vissuto solo ventisette anni, il primo, grande artista del Rinascimento italiano. I due cicli di affreschi che decorano la cappella sono dedicati al peccato originale e alla vita di San Pietro.

MASACCIO – La cacciata dei progenitori . Nella raffigurazione appare un uomo che si copre la fronte e gli occhi, una donna che urla la sua disperazione, un angelo che sbarra una porta ed indica una direzione. Masaccio ha così rappresentato l'esito storico del no detto a Dio dall'uomo, offrendo una sua interpretazione del brano biblico. Adamo ed Eva cacciati stanno facendo nel dipinto il primo poasso che contiene tutti i passi futuri, stanno dolorosamente intonando il lamento che contiene tutte le sofferenze. La verità dell'uomo unico responsabile di e della storia, ha preso forma ed egli è nato alla sua consapevolezza. Ma per i credenti la cacciata segna l'annuncio di un cammino che porta al nuovo Adamo così splendido così umano da essere divino: Gesù Cristo. .la loro è la nudità del dolore della vergogna, non riescono a sopportare il reciproco sguardo; l'ombra colpisce le loro teste la scoperta del chiaroscuro di Giotto che ha entusiasamatol'glil artisti del ‘400 viene usato da Masaccio per scolpire il dolore dell'uomo.l'Le pennellate rapide e dense di luce rivelano l'oceano scuro della sofferenza, non c'è neppure bisogno del disegno di contorno: le due teste sono impasto tragico di luce e ombra, la testa di Eva libera l'urlo gli occhi si fanno occhiaie, la bocca si fa cratere di un vulcano che scoppia, la testa si fa teschio, Adamo invece ingoia l'urlo lo respinge con le mani nelle viscere passando dallo stomaco che si tende gonfio e sproporzionato. La gamba lunga di Adamo esprime la fatica di avanzar, perchè qualcosa di grosso è successo. I due formano un blocco solo, in particolare le teste. Nonostante il dolore la dialettica uomo-donna è la responsabilità di stare comunque in piedi di esercitare insieme la libertà nella scelta del cammino e mostrano che la creazione è salva. In alto il volto dell'angelo è serio ma non vendicativo, solo il segno della mano è inequivocabile: avete sbagliato direzione dovete riprendere il cammino. La presso l'albero del bene e del male pensavate di trovare il senso, il segreto della feliictàl'che solo Dio conosce, non vi siete fidati di colui che è oltre il vostro limite, non avete accettato di essere limitati e vulnerabili, non evete accettato la vita come dono come avventura nella quale imparare ad accettarsi e amare. Dio è diventato per voi inaffidabile.

NELl'URLO DI Eva e nel pianto trattenuto di Adamol'sono la somma di tutte le ombre e le oscurità del mondo. Si dovanno attendere Grünewaldt e Munch per sentire qualcosa di simile a questo dolore espresso da Masaccio. – da G.SALA - Il Libro Delle Origini   Ed. EDB

 

Le scene raffigurate da Masaccio nel ciclo dil'affreschi della Cappella Brancacci:

Masaccio

Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre

Masaccio

Il pagamento del tributo

Masaccio

 La predica di San Pietro

Masaccio

 San Pietro battezza i neofiti

Masaccio 

 San Pietro che risana lo storpio

Masolino

 San Pietro risuscita Tabita

Masolino

 Tentazione di Adamo ed Eva

Filippo Lippi

San Paolo visita San Pietro in carcere

Masaccio e 
Filippo Lippi 

San Pietro che risuscita il nipote 
dell'imperatore

 

Masaccio

San Pietro in cattedra

 

Masaccio

San Pietro risana gli infermi con la propria ombra

Masaccio

San Pietro e San Giovanni fanno  l'elemosina

 

Masaccio

Condanna e crocifissione di San Pietro

Masaccio

La Distribuzione dei beni


 
 

 



Per informazioni e approfondimenti contattaci: mirellalovisolo@gmail.com

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